You cannot be serious! John McEnroe compie 55 anni
You can not be serious! No, non puoi essere serio quando guardi uno con una faccia così. Uno da prendere a schiaffi ogni volta che scende in campo e al tempo stesso da adorare per come gioca. Da inginocchiarsi per la magia nei colpi e per il tocco di seta della mano mancina. Quando vedi giocare per la prima volta John McEnroe ti chiedi due cose: 1) Ma non si fa male alla schiena a servire così contorto? 2) Mamma mia che tocco…
John McEnroe è spettacolo puro ma anche rabbia, cattiveria, antisportività e simpatia al limite dello zero. Oggi compie 55 anni e noi gli rendiamo omaggio. Come si conviene a chi ha fatto divertire tutti gli amanti del tennis. Tutti, anche chi tifava per Bjorn Borg e non ha digerito la vittoria di John a Wimbledon 1981, quella che ha interrotto la super striscia di cinque successi consecutivi dello svedese sui campi dell’All England Lawn Tennis & Croquet Club. Una rivalità, quella tra Borg e McEnroe, con i due incontri di Wimbledon come punti cardine di un duello fantastico. Quello del 1980, quando Borg vinse 1–6, 7–5, 6–3, 6–7 (16-18), 8–6. E quello già citato del 1981, con McEnroe a imporsi 4–6, 7–6, 7–6, 6–4, anche in questo caso in finale. Due altri importanti successi di John nel 1980 e 1981 in finale agli Us Open, ma bilancio tra i due che rimane in parità (7-7).
Quando giocava da fondo tendeva ad anticipare la palla in maniera spettacolare, quando era a rete si trovava a casa e toccava con maestria. E dire che uno così, fantasioso e irascibile, era figlio di un militare… E’ stato sposato con Tatum O’ Neal e con Patty Smyth, vita privata altrettanto burrascosa, commentatore televisivo di rara brillantezza.
Dopo il successo a Wimbledon su Borg e un percorso netto con zero set persi nel 1982, era il logico favorito di una finale i cui però perse con Jimmy Connors (in 5 set). Altra rivalità particolare, quella con Jimbo, con record a favore di McEnroe (20-14) e tanto, tantissimo pathos in campo. Emozioni che solo uno come lui poteva dare, con quel mix particolarissimo tra talento e carattere di fuoco, tra mano fatata e voglia di insultare tutto e tutti quando le cose andavano male.
Incredibile il 1984, quando non riesce a vincere il sempre rimpianto Roland Garros (finale persa con Lendl) ma chiude con un record di 82 partite vinte e 3 perse. Impressionante. A fine anni ’80 comincia a calare di livello, nel 1992 si ritira. Nel 2006 torna e vince a 47 anni con Bjorkman un torneo di doppio. Unico nella storia a vincere un torneo Atp in quattro decenni diversi.
In totale 7 Slam, 77 titoli Atp, 875 partite vinte e 198 perse…
E gli arbitri? Amiconi… Poteva chiamarli idioti o poteva rivolgersi al seggiolone col celebre “You can not be serious”. Show nello show, come se non bastasse quel braccio sinistro…