Dr J compie 64 anni
Il “Dottore” non lo piazza nessuno nel Mount Rushmore dei quattro migliori di sempre. Giusto, forse. Quando però c’è da ricordare uno dei giocatori più entusiasmanti di sempre, di quelli che volavano quando tutti strisciavano per terra, ecco che Julius Erving sale improvvisamente di considerazione. Spettacolo e anelli in un’era in cui la Nba non era il solo e unico campionato del pianeta, in un tempo in cui la Aba significava qualcosa di più di una “seconda Lega”.
Il Doctor è nato il 22 febbraio del 1950 e a livello universitario ha frequentato Massachussets, dove in due stagioni ha fatto registrare (ebbene sì) oltre 20 punti e 20 rimbalzi di media. Il soprannome di “Dr J”? Da un compagno di liceo, tale Leon Saunders. Erano amici, e al “Professor” dato da Erving a Saunders, quest’ultimo rispondeva con “Doctor”. Tutto qua. Poi “Doctor” è diventato “Doctor Julius” e infine “Dr J”.
Nel 1971 è ai Virginia Squires (da undrafted free agent…). Nba? No, Aba: American Basketball Association. È subito una stella di prima grandezza: 27.3 punti il primo anno (il Rookie of the year però è Artis Gilmore) e 31.9 il secondo. Al momento dell’eleggibilità per il draft Nba, nel 1972, è scelto dai Bucks con la 12. Lo scenario era delineato: lui assieme a Oscar Robertson e Kareem-Abdul Jabbar. Da brividi solo a pensarci. Ma lui aveva già firmato per Atlanta e la questione andò per avvocati con Dr J che torna agli Squires per l’anno da 31.9.
Dal ’73 al ’76 è ai New York Nets a vince due titoli. Poi si entra nella Nba e i Knicks hanno un’occasione d’oro per acquistarlo, ma se lo lasciano scappare (bravi, eh…) e il ragazzone va a Philadelphia. Coi Sixers è una dinastia, una storia che presto diventa leggenda tra balzi, punti e spettacolo. Un solo titolo, ma di grande prestigio. Quando? Nel 1983, quello di quando arrivò Moses Malone che annunciò il celeberrimo “fo-fo-fo” (“Vinciamo le serie di playoff in FOur-FOur-FOur games, tutte col cappotto”). Si ritira nel 1987.
Mvp nel 1981, primo quintetto Nba cinque volte, la 32 ritirata dai Nets, la 6 ritirata dai Sixers… La leggerezza, l’eleganza, la schiacciata staccando dalla linea del tiro libero… Quella coi due palloni… La baseline move (http://www.youtube.com/watch?v=NjdEP7I2fRA) Già nella Hall of Fame e, ovviamente, nel listone dei primi 50 di tutti i tempi. Più di 30mila punti tra Aba e Nba, sesto dopo Jabbar, Malone, Jordan, Bryant e Chamberlain.
“Senza Dr J non sarebbe mai esistito MJ”
Michael Jordan