Sochi, Federica Selva cade dopo poche porte
Niente da fare per Federica Selva, la sciatrice sammarinese impegnata stamattina nella prova di Slalom Gigante alle Olimpiadi di Sochi. L’atleta del Titano ha gareggiato solo per pochi secondi, con la caduta arrivata dopo sei porte e mettere fine a tutti i sogni.
Al Rosa Kuthor Alpine Center la vera protagonista è stata la pioggia che ha condizionato la gara rendendo difficilissimi da affrontare alcuni tratti della pista (in particolare la partenza e il muro finale). La sammarinese, scesa con il pettorale numero 88, si è trovata di fronte una pista molto “scavata” dal passaggio delle concorrenti che l’hanno preceduta. Per Federica Selva è stato fatale un errore alla sesta porta quando curvando verso destra lo scarpone ha toccato il manto nevoso causando la caduta (fortunatamente senza conseguenze fisiche). L’oro olimpico è stato conquistato dallo slovena Tina Maze che ha chiuso in 2’36”87, di soli 7/100 davanti alla austriaca Fenninger e di 27/100 davanti alla tedesca Rebensburg. Quarta l’italiana Nadia Fanchini a 38/100.
Domani per San Marino sarà un’altra giornata molto importante. Alle 11 locali (le 8 italiane) prenderà infatti il via la prima manche dello Slalom Gigante maschile che vedrà impegnato Vincenzo Michelotti. I problemi legati al meteo e alla mancanza di neve persistono per cui non è escluso l’anticipo del via alle 9.30 come accaduto per la gara femminile. La seconda manche è al momento prevista per le 14.30, orario di Sochi.
Federica Selva: “Sono molto triste e rammaricata, sognavo un’Olimpiade diversa ma purtroppo il nostro sport è crudele. Fatichi tanto, viaggi su e giù per le montagne di mezza Europa per conquistare i Giochi e poi butti via tutto dopo pochi secondi dal via. Peccato perché stavo bene e mi trovavo a mio agio su una neve che tutti criticavano ma che io conoscevo bene allenandomi spesso a Sestola o all’Abetone con condizioni e temperature molto simili a queste. Posso solo dire che sono soddisfatta di aver rispettato il mio credo: piuttosto che arrivare in fondo con il freno tirato tanto per arrivare al traguardo, ho preferito scendere con il mio passo, cercando di dare il massimo e tenendo in considerazione il valore della gara. Ora ho bisogno di recuperare un po’ di energie ma la mia carriera non finisce di certo qui, ho ancora tante gare davanti a me e, perché no… tante Olimpiadi”.
Vincenzo Michelotti: “Sono pronto, non vedo l’ora di presentarmi al cancelletto della mia gara. Qui sono tutti preoccupatissimi per la neve e per la pista ma noi che affrontiamo spesso gare di bassa categoria non abbiamo questi pensieri. Abbiamo lavorato tanto e bene, posso fare la gara che tutti si attendono da me. Oggi ho seguito da bordo pista la gara di Federica, ero proprio nella parte alta ed ho visto al caduta. Peccato perché lei avrebbe potuto mettersi alle spalle tante atlete portando San Marino molto in alto in classifica ma nello sci bisogna pensare che ci possa stare anche uno scivolone, il nostro sport è questo”.
Eros Bologna (Segretario Generale Cons): “Purtroppo è andata così. Le gare di sci alpino sono molto crudeli, basta poco per gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto nei quattro anni precedenti. La mia consolazione è nelle parole della stessa Federica Selva che dopo alcuni minuti di grande delusione ha subito calcolato quanti anni la separano dai prossimi Giochi Olimpici. Federica Selva e Vincenzo Michelotti hanno solo 17 anni, non dobbiamo dimenticarcelo, oggi è andata male ma sono certo che lo sport che amano gli restituirà in futuro tutte le soddisfazioni che meritano”.