Il compleanno di Ivan Lendl
Non troppo simpatico. Non troppo divertente. Non un tipo che potesse appassionare le folle. Il tennis però è stato anche altro. Non solo McEnroe che sbraita in campo o ricama sotto rete. Non solo Sampras o Federer col loro stile perfetto. O magari Agassi col ritmo di un videogioco… Il tennis è stato anche Ivan Lendl, aggressivo e regolare, metodico e lavoratore. Numero uno. Sì, numero uno e figura di grande rilievo degli anni ’80, per chi se ne fosse dimenticato.
Ivan Lendl, cecoslovacco e poi americano, compie oggi 54 anni e in carriera ha vinto 94 tornei con un prize-money totale di più di 21 milioni di dollari. Vince due Australian Open (1989 e 1990), tre Roland Garros (1984, 1986 e 1987) e tre Open degli Stati Uniti (1985, 1986 e 1987). Wimbledon? Beh, no. Quello è realmente il grande rimpianto di una carriera altrimenti fantastica. Eppure ci teneva. Ci teneva tantissimo, tanto da rinunciare anche a disputare il Roland Garros per prepararsi meglio all’erba di Londra.
Eppure niente da fare. Rimangono epiche le sfide con McEnroe, il confronto di stili che si esprimeva in campo in un tennis da leccarsi i baffi. Rimane nella memoria il dritto lungolinea in allungo. Rimane anche quella specie di scafandro che si calava in testa, una sorta di cappello con zanzariera, nelle ultime edizioni dell’Australian Open. Troppo caldo…
Rimane tutto nella memoria, le settimane e i mesi da numero uno. Wimbledon però un po’ gli è rimasto lì… Ecco perché le finali perse con Becker (1986) e Cash (1987) gli resteranno impresse per tutta la vita. Quasi una beffa la vittoria di Murray, allenato da lui. Andy però gli ha dedicato il trofeo e per questo lo ha ringraziato…
Il resto è un regno magnifico che ha ispirato, per senso del lavoro e anche tennis, molti più giocatori di quanti si possa immaginare…