Tra carcere e titolo Nba, la storia di JR Rider
No, non finirà nella Hall of Fame. Non ha propriamente scritto la storia, anche se ha vinto un titolo. Però è stato un “personaggio”, uno di quelli che hanno caratterizzato la tendenza di un’era che, comunque la si voglia giudicare, è stata diversa da quella attuale, anche se relativamente vicina nel tempo…
Il personaggio in questione è Isaiah Rider, ex cestista che oggi compie 43 anni e che ha militato, in carriera, nei T’Wolves (’93-’96), nei Blazers (’96-’99), negli Hawks (’99-’00), nei Lakers (’00-’01) e nei Nuggets (2001).
Guardia di talento e molto tosta, ha viaggiato in carriera a 16.7 punti di media (44% dal campo e 35% da tre) con 3.8 rimbalzi e 2.7 assist.
Nato a Oakland, frequenta il college a Unlv, i Running Rebels, e li conduce a una stagione 1991-1992 da 26 vinte e 2 perse, con l’anno da senior che è addirittura spaziale (29 punti a partita). Scelto al numero 5 del draft 1993 dai Minnesota Timberwolves, ha poi girato la Lega riuscendo, nel 2001, a vincere il titolo coi Lakers.
Lui però è sempre stato Jr, originariamente nickname che stava per Junior ma poi trasformato, da alcuni, in J.R., Jailhouse Regular. Vale a dire sempre al gabbio, in carcere ogni due per tre… E’ stato così, anche nella sua quasi decennale permanenza Nba. Possesso di cocaina, aggressione, rissa, gioco d’azzardo, violenza domestica, rapimento di minore (il figlio preso in mezzo tra lui e la moglie)… In carcere ci è stato spesso e lì qualcosa gli deve essere scattato, forse… “It was the ultimate low point of my life. There were no visitors. No one down for me. No letters. I had fake friends. They left me for dead”, ha detto sulla questione…
Non a caso i suoi Blazers, nonostante il talento debordante, anche più di quello attuale, erano soprannominati i “Jail Blazers”, dove “Jail” sta per cella. Qualche nome? Damon Stoudamire, lui, Rasheed Wallace, Arvidas Sabonis, Jermaine O’Neal, Cliff Robinson…
Altra epoca, JR…