24 marzo, compleanno di Peyton Manning
Quelli con la memoria corta magari se lo ricorderanno solo per l’ultimo Super Bowl… Per una prestazione al di sotto dei suoi standard (di parecchio) e per la sconfitta dei suoi Broncos. Peyton Manning però è molto altro. Peyton Manning è una leggenda vivente che gioca ancora, un fenomeno assoluto, un quarterback che ha riscritto il libro dei record e delle statistiche nella Nfl.
Oggi compie 38 anni e il maggior rimpianto (mio, magari non suo) è che abbia vinto meno Super Bowl del fratello ‘scarso’. ‘Scarso per modo di dire, s’intende, perché Eli i due titoli con i Giants se li è guadagnati sul campo. Se li è meritati… Ma Peyton è un’altra cosa, è di qualche spanna superiore da Eli, eppure di titoli ne ha vinto ‘solo’ uno. Succede…
Una dinastia, quella dei Manning, con Peyton ed Eli che sono figli di Archie, anche lui quarterback. Preso con la nr 1 dai Colts, Peyton a Indianapolis scrive la storia a suon di numeri da record. Vince il Super Bowl del 2006 (di cui è mvp, 29-17 sui Bears), perde quello del 2009 (17-31 coi Saints), è quattro volte mvp. Nel 2011 non gioca perché infortunato, poi passa ai Broncos. “E’ finito”, si dice… E in effetti non inizia benissima. Poi però, ovviamente, si riprende. Il 2013 è un’altra stagione da record, arriva all’ultimo Super Bowl ma lo perde (8-43 dai Seahawks).
Cambia poco, l’aura da leggenda non gliela toglie nessuno. 13 volte al Pro Bowl, ha lanciato finora in carriera per 64.964 yards, 491 touchdown e un rating di 97.2.
“Pressure is something you feel when you don’t know what the hell you’re doing” (PM)
