Auguri a Paolo Cané, 49 anni
“Il turborovescio!”. Velo ricordate, vero? Le parole sono di Giampiero Galeazzi, l’occasione sono state le frequenti Davis, il protagonista…. Paolino Cané… Tennista di un’altra epoca, anche se obiettivamente è molto vicino nel tempo. Di un’altra epoca perché di un’altra era è stato il suo gioco. Non muscolare come quello di alcuni robot moderni, tutt’altro. Talento e tecnica. Rovescio a una mano. Zero fisico. Oggi Cané compie 49 anni, auguri…
L’obiezione è ammessa: perché voglio ricordare un italiano che non è mai andato oltre al secondo turno in uno Slam? Perché ha comunque regalato emozioni, pure se a strappi.
A parte il quinto set contro Lendl a Wimbledon 1987 (a due punti dalla vittoria, sarebbe stato clamoroso…), lo ricordiamo per alcuni highlight in Davis. D’altra parte, per tradizione Rai e per evidenti mancanze dei nostri tennisti negli Slam e nei grandi tornei internazionali, è soprattutto per la grande insalatiera che gli italiani si sono appassionati.
Esempi? Gaudenzi che si ritira con Norman in finale a Milano dopo 6 ore e il 6-6 al quinto (1998), Camporese che rimonta Moya da due set sotto dnei quarti a Pesaro (1997), lo stesso Camporese in un primo set dominato contro Emilio Sanchez nel 1992 a Bolzano. Poi quella partita di Cagliari, quel fantastico match del 1990, vinto da Canè su Wilander per 6-4, 3-6, 4-6, 7-5, 7-5. Era un Wilander stellare, ma in quel match Canè gioco su livelli stratosferici. Pietra miliare del tennis italiano.
Carriera realmente mediocre, quella del bolognese, ma momenti sparsi di grande tennis. Tre vittorie in tornei Atp, è stato al massimo numero 26 del mondo e, tra gli altri, ha battuto anche Connors, Edberg e Cash…
Auguri, turborovescio…