Giancarlo Piovaccari ospite del Panathlon
Serata di grande interesse quella di mercoledì 21 nella Sala Diamante all’Hotel Sporting di Viale Vespucci. Il Panathlon Club Rimini, per la sua conviviale di maggio, ha avuto come graditissimo ospite il dottor Giancarlo Piovaccari, Direttore del Dipartimento delle malattie cardiovascolari all’Azienda U.S.L. di Rimini, che ha discusso ad ampio raggio sul “Rischio cardiovascolare nello sport”.
Ospiti del Panathlon anche i dottori Pasquale Contento e Daniele Bernardi, il Presidente provinciale della Federazione italiana pallacanestro, Carlo Oppi, e il delegato provinciale Coni Rodolfo Zavatta.
Ha introdotto la serata il dr Giuseppe Tassani, socio del Panathlon che si è fatto promotore della conviviale e ha presentato il relatore. Tassani ha ricordato i casi Vendemini e Curi e ha ripercorso la storia della legislazione corrente, a partire dai Decreti Legge Altissimo per arrivare alle normative odierne.
Poi è stata la volta di Giancarlo Piovaccari, che ha illustrato ai soci del Panathlon i contorni del rischio cardiovascolare nel mondo e l’incidenza tra gli sportivi.
“Dobbiamo sfatare un mito – ha esordito Piovaccari -. Le morti tra gli atleti avvengono in misura molto minore rispetto al resto della popolazione della stessa età. Questo vuol dire che l’allenamento, la condotta e lo sviluppo della legislazione in tema hanno avuto sicuramente un peso”
Illustrati a seguire i meccanismi del rischio. “La patologia cardiovascolare – continua Piovaccari – rimane comunque la principale causa di morti nel mondo. Stile di vita, alimentazione e attività fisica possono certamente contribuire a ridurre il rischio”
Esistono sport più a rischio di altri?
“Certo, sono quelli che aumentano in maniera acuta e improvvisa il battito e la pressione arteriosa. Un esempio? Sollevamento pesi. Altri invece, come corsa o ciclismo, sono dalla parte opposta della medaglia. Il tennis? Nel mezzo. Gli sport in questo senso si differenziano sensibilmente”
Ricordati nel corso della serata diversi casi di sportivi alle prese con gravi episodi sanitari. Casi differenti l’uno dall’altro, che in qualche caso hanno portato addirittura a rinvii a giudizi dei medici intervenuti sul campo. Estremo dolore per tutte le morti avvenute durante l’attività sportiva, come quelle recentissime di Vigor Bovolenta (volley) o Piermario Morosini (calcio).