Gli Spurs asfaltano Okc e sono a una vittoria dalle Nba Finals
Vabbè, facciamo così, queste poche righe le sto scrivendo in ginocchio sui ceci… Perché se c’era una cosa di cui ero straconvinto è che gara5 tra San Antonio e Oklahoma City non si potesse trasformare in un’asfaltata. Invece è stato così. Sprint all’inizio degli Spurs, ribaltamento con i Thunder con discreto vantaggio a metà primo quarto (benissimo Reggie Jackson) e poi la fine. Il trio di commentatori americani (Marv Albert, Steve Kerr e Reggie Miller) non fa in tempo a elogiare la difesa di Westbrook su Parker ed ecco che il francesino comincia ad andare fino in fondo. Si tessono le lodi a Ibaka e improvvisamente in area si festeggia, tutti arrivano al ferro.
Ma, soprattutto, gli Spurs aprono la mitragliatrice da tre punti, trovano tiri aperti e corrono meglio di Okc. Corrono con giudizio e muovono la palla. Che bastasse tornare a giocare in casa per ritrovare lo spirito di gara1 e gara2, beh, questa è una sorpresa di discrete dimensioni…
Cos’è successo? È successo che i Thunder smarriscono troppo facilmente identità difensiva se non avvertono la presenza “vera” di Ibaka. Westbrook rischia meno sulle linee di passaggio, gli altri stanno mezzo passo indietro e quando tentano di essere aggressivi sono molli. E vengono chiaramente battuti in uno contro uno. Casi singoli da distinguere, è chiaro. Quello che mi rimane inconcepibile, in un contesto del genere, è mettere fuori dalle rotazioni Sefolosha. Fuori dal quintetto? Ok, ha funzionato. Fuori dalle rotazioni? Ma perché???
Questione Danny Green. Regular season grigia, mediocre. Momenti decisivi dei playoff scintillanti. Una statistica: quando Green mette almeno tre triple, gli Spurs in stagione sono 24 vinte e 1 persa. Direi abbastanza significativo.
A Durant serve l’impresa. I leader silenziosi alla Tim Duncan perdono quintali di credibilità se non vincono. Dura lex, ma è così che funziona. Se non vinci, poi diranno che non hai dimostrato doti di leadership. Ragionamento sbagliato, ma va così…
La decisione di infilare Matt Bonner in quintetto ha il chiaro senso tecnico di portar fuori Ibaka, ma da sola conta un decimo rispetto a quello che è successo.
L’abitudine a vincere va guadagnata, non si insegna…
SAN ANTONIO SPURS – OKLAHOMA CITY THUNDER 117-89
SAS: Parker 12 (6/12, 0/1), Green 14 (0/1, 4/8), Leonard 14 (3/5, 1/2), Duncan 22 (8/13), Bonner (0/2, 0/2), Ginobili 19 (4/5, 3/4), Diaw 13 (2/5, 2/2), Splitter 6, Mills 9 (3/5 da tre), Joseph 4 (1/2), Belinelli 2 (1/3, 0/2), Baynes, Ayres 2 (1/2).
OKC: Westrbook 21 (4/6, 2/6), Jackson 11 (4/8, 1/2), Durant 25 (9/15, 2/6), Ibaka 6 (3/6), Perkins (0/1), Adams 6 (3/4), Collison 5 (1/1), Fisher 5 (1/2, 1/3), Butler 2 (0/1, 0/2), Lamb 4 (2/4, 0/2), Jones 2 (1/3, 0/3), Sefolosha 2 (1/2), Thabeet dnpcd.
PARZIALI: 32-32, 65-55, 94-74, 117-89
Rimbalzi: SAS 48 (Duncan 12), OKC 35 (Perkins 6)
Assist: SAS 23 (Ginobili 6), OKC 19 (Westbrook 7)
Tiri da tre: SAS 13/26, OKC 6/24
Tiri liberi: SAS 26/30, OKC 13/20