SERENA, OLTRE ALLA BESTIA C’E’ DI PIU’
Quando guardo Serena Williams, da appassionato di Football Nfl, mi viene da fare dei paragoni con i grandi linebacker della Lega. D’altra parte la ragazza è stata pure con LaVar Arrington, tipo da 1.90 abbondante per 120 kg, principe della difesa di Washington Redskins e New York Giants. Un linebacker, appunto. Come Serena, che sprigiona potenza da ogni poro della pelle. Una bestia, come è ‘bestia’ nella Nfl adesso Marshawn Lynch. Una forza della natura.
Ecco, questa è la prima impressione di tutti, me compreso. Poi però dietro c’è una Carriera, ci sono 22 Slam vinti e c’è un dominio durato più di un decennio, dal Roland Garros del 1999 al Master di oggi. 15 anni di ‘bestia’? No, 15 anni di tennis.
Perché dietro c’è il corpo, ci sono i muscoli… Ma c’è anche una racchetta, un carattere, e uno sguardo col quale si mangia le avversarie.
Oggi, con Simona Halep, all’alba del match, Serena sembrava ancora confusa, con le idee annebbiate. Poi, sul 4-3 per lei, servizio Halep, 40-30… Boom, serranda abbassata e dominio fino al 6-3, 6-0. Andate a rivedervi i tre punti che le hanno dato il 5-3 nel primo set. Come se avesse acceso l’interruttore. Da off a on. Come solo i grandissimi sanno fare, in tutti gli sport…
E allora facciamoli, questi benedetti paragoni con la storia. E smettiamo di considerarla ‘altro’ dal tennis con pizzi e merletti solo perché lei preferisce energia e muscoli. Martina Navratilova? Con queste racchette avrebbe fatto fatica contro di lei, diciamocelo. Non consideriamo eresie paragonare giocatrici di epoche diverse. Serena con le racchette di legno? Improponibile, vero. Ma vale anche il contrario, per le altre…
Domina, ha dominato e dominerà ancora per un altro spicchio di carriera. Tra le più grandi di tutti i tempi. Impossibile dire altrimenti…